23/04/2021
FERRERO STA PENSANDO DI RIVOLUZIONARE IL PALERMO
di Viola Lala
L’avvocato : «Ferrero pronto a rilevare le quote del Club».
Proseguono le manovre sul futuro del Palermo Calcio. Da una parte Dario Mirri —attuale presidente e consigliere della società— sta cercando di trovare nuovi soci. Da un’altra parte chi ha partecipato al bando del 2019 vuole ora far valere le sue ragioni: il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, non ha mai nascosto il suo interesse per il Palermo e questo non è certamente un segreto. L’imprenditore romano è innamorato della città panormita ed è già da molto interessato al progetto del Palermo Calcio, pur volendo rispettare il territorio e le espressioni sportive e politiche locali.
È così che Massimo Ferrero, patron della Sampdoria, continua a seguire con interesse le vicende del club di Viale del Fante. I dettagli li rivela l’avvocato Sergio Scicchitano, legale di Ferrero: «L’obiettivo è quello di rilevare le quote di maggioranza del club lasciando Tony Di Piazza in società e proponendo a Dario Mirri di continuare con la sua carica di presidente onorario».
«A mio avviso Ferrero sarebbe in grado di restituire alla città quell’entusiasmo che con il tempo è venuto a mancare e sarebbe in grado di portar a termine grandi progetti per il Palermo, puntando alla serie A in 2 o 3 anni. Potrebbe perfino cedere ai rosanero un paio di giocatori di livello dalla Sampdoria per poter fare questo salto di qualità» commenta l’avvocato Scicchitano.
«Il sindaco e l’apposita commissione nominata per l’occasione —prosegue l’avvocato— stabilirono che la proposta di Hera Hora, la società, creata da Dario Mirri e Tony Di Piazza per partecipare al bando per l’assegnazione delle quote della squadra, fosse la più aderente a parametri e requisiti richiesti. Ma questa è stata una decisione che Ferrero non ha mai digerito, sostenendo l’esistenza di presunte irregolarità».
«La Holding Max —la capogruppo di Ferrero che controlla la Sampdoria— ha quindi presentato un’istanza di accesso agli atti, richiedendo anche la declaratoria di illegittimità del bando. Il Comune ha ritenuto insufficiente l’istanza e l’ha rigettata. Sulla scorta di ciò, Ferrero ha presentato ricorso al Tar» rivela l’avvocato.
Tanto per contestualizzare, bisogna premettere che fin dall’inizio l’amministrazione comunale della città panormita ha sottolineato l’importanza di alcuni requisiti oggettivi e soggettivi necessari ai fini della partecipazione alla procedura con cui si raccoglievano le manifestazioni di interesse per l’iscrizione del Palermo Calcio al campionato di serie D 2019/2020.
All’avviso pubblico del Comune di Palermo avviato appunto nel 2019 vide poi prevalere la società Hera Hora srl. Ma al bando partecipò anche l’imprenditore romano Massimo Ferrero con la manifestazione d’interesse presentata dalla Holding Max srl insieme a suo figlio, Giorgio Ferrero, amministratore unico del soggetto giuridico istituito per la contingenza.
Il sindaco e l’apposita commissione nominata per l’occasione stabilirono che la proposta di Hera Hora fosse la più aderente a parametri e requisiti richiesti: una decisione che l’attuale patron della Sampdoria non ha mai digerito, sostenendo l’esistenza di presunte irregolarità nelle procedure di aggiudicazione del bando.
È doveroso sottolineare —come appreso dalle ultime notizie di cronaca— che la società Hera Hora verte in uno stato economico gravissimo ed è in imminente stato di liquidazione. È quindi evidente che la stessa non può in alcun modo tener fede e portare a compimento il piano di attività triennale in cui si è impegnata e che prevede ingenti esborsi economici per poter garantire al Palermo Calcio la più rapida promozione alla serie A.
In ragione delle ultime notizie di cronaca che danno Hera Hora in procinto di esser posta in liquidazione, è stata perfino presentata al Comune di Palermo un’istanza in autotutela per ottenere l’annullamento o la revoca del contratto stipulato dalla stessa Hera Hora.
«Ad oggi, comunque, il procedimento è in una fase di stasi in quanto i giudici del Tar di Palermo non hanno emesso alcun provvedimento nonostante la Holding Max abbia già presentato diverse istanze di prelievo, azione tipica del processo amministrativo il cui scopo è quello di sollecitare il giudice affinché anticipi l’udienza di discussione del ricorso» conclude Sergio Scicchitano, avvocato dei VIP, già presidente della Commissione Antiusura della Federazione Internazionale dei Diritti dell’Uomo nel 2001 e dal 2002 Delegato per la Tutela dei Diritti dei Consumatori e degli Utenti su nomina dell’allora sindaco di Roma Walter Veltroni.
Dal 2003 al 2011 Scicchitano è stato inoltre liquidatore giudiziale di Federconsorzi, il più grande crack finanziario dal dopoguerra ad oggi, e dal 2011 ha assunto l’incarico di coadiutore giudiziario nell'amministrazione straordinaria del Gruppo Cirio e di curatore fallimentare della holding capofila del gruppo Aiazzone-Semeraro.
Sempre nel 2011 venne nominato difensore degli eredi esclusi dalla successione Faac di Bologna, il cui valore viene certificato in oltre un miliardo di euro: il caso ereditario più importante d’Italia.
Già candidato al Senato per la lista di Italia dei Valori, Sergio Scicchitano ha ricevuto numerosi incarichi di partito ed è stato presidente del Collegio Nazionale dei Probiviri di Italia dei Valori. Quando Antonio Di Pietro è poi divenuto ministro, Sergio Scicchitano ha assunto svariati incarichi di nomina pubblica, includendo quello di presidente di Lazio Service, la società “in house” della Regione Lazio che sotto la sua presidenza stabilizzò oltre mille dipendenti fino ad allora precari.