IL CIBO DEL FUTURO
Il “cibo del futuro” ha origine lontane: bisogna risalire all’epoca delle popolazioni precolombiane dell’America Latina, prima ancora della scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo. Gli Aztechi definirono addirittura le alghe come il «cibo degli Dei».
Perfino la NASA negli Anni ’80 propose la coltivazione delle alghe durante le missioni spaziali destinate a durare per lungo tempo. «Sono un ottimo integratore di tipo alimentare in grado di sostituire del tutto le proteine, il ferro, il calcio, gran parte delle vitamine e dei sali minerali, prendendo così il posto anche di alimenti di prima necessità come latte, carne o pesce» sostengono gli esperti.
Per l’alimentazione si intravedono dunque nuovi scenari. A sostenerlo è anche uno studio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) secondo cui con la coltivazione subacquea è possibile produrre cibo, combustibile, fertilizzante e mangime.
Le alghe sono ricche di minerali come il magnesio, calcio, fosforo e potassio, contengono alte dosi di vitamine —tra cui la vitamina A, la vitamina C e le vitamine del gruppo B— e sono una fonte importante di proteine, diventando così ideali per chi segue una dieta vegana e vegetariana, priva di proteine animali.
Grazie alle loro proprietà terapeutiche le alghe sono inoltre indicate in casi di anemia, obesità, reumatismi e stanchezza. Cucinare con le alghe è inoltre molto facile: esse si prestano facilmente a diversi tipi di preparazioni.
Già molto utilizzate nella cucina tradizionale giapponese, sono entrate ora a far parte anche della cucina occidentale. Ma ogni alga ha un gusto particolare e per questo si presta ad una preparazione specifica. Ci sono alghe più adatte a minestre e a zuppe, altre invece sono ideali per insalate fredde. Le ricette con le alghe sono comunque un ottimo modo alternativo di cucinare e fare esperimenti enogastronomici.
L’alga Kombu ha un sapore molto dolce e si usa soprattutto in abbinamento ai legumi ma anche in minestre e nella preparazione dei brodi. È nota per la sua azione depurativa e per la capacità di regolare la pressione sanguigna. L’alga Kombu è buona da mangiare sia cruda che cotta e si utilizza anche per fare in casa il caviale vegetale.
L’alga Dulse ha un gusto deciso e leggermente piccante. Grazie alla sua morbidezza può essere utilizzata per zuppe ma anche per realizzare una fresca insalata estiva. L’alga Dulse è conosciuta in quanto particolarmente ricca di ferro ma anche di magnesio e fosforo. Anche questa, come le altre varietà di alghe, è ricca di proteine e se abbinata ai germogli di soia può dare vita ad un piatto altamente nutriente e proteico.
L’alga Wakame è molto versatile e si usa sia per le minestre che come condimento sulle verdure. Il suo gusto delicato dona ad ogni piatto un sapore inconfondibile. Quest’alga è una buona fonte di calcio ma anche di vitamina C e del gruppo B ed è utilizzata anche per curare ulcere, gastriti e disturbi all’apparato gastrico. Inoltre, stimola la produzione di cheratina, una sostanza indispensabile per mantenere il forma la pelle e i capelli e anche per rinforzare le unghie.
Poi ancora, l’alga Nori è perfetta per chi non è abituato ancora mangiare questo tipo di alimenti in quanto ha un sapore molto gradevole e meno deciso rispetto agli altri tipi di alghe. È particolarmente ricca di proteine, di vitamina A e C e, tra le sue proprietà ci sono quella di ridurre il colesterolo ed eliminare l’eccesso di grassi.
L’alga Hiziki —o Hijiki— è un alimento ricco di minerali, soprattutto di calcio e di ferro. Ha un’azione digestiva, stimola le difese immunitarie e rinforza i capelli. Si usa di solito insieme ad altre verdure sia nelle minestre che come condimento della pasta o del riso. Tra tutte le alghe è una delle più saporite in quanto ha un gusto molto deciso.