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Diffusa fin dagli Anni '80 con la «robotica» nell’ambito dell’industria manifatturiera e poi sbarcata con la «machine learning» e con il «deep learning» nel settore bancario ed assicurativo, nel 2020 l’Intelligenza Artificiale si afferma anche in ambito medico ed infrastrutturale. «Il fatturato dell’IA salirà a 400 milioni di euro nel 2021» sottolinea Niccolò De Carlo, ceo e di Sensoworks.
«Tra software, hardware e servizi, nel 2019 il mercato dell'Intelligenza Artificiale ha raggiunto in Italia un valore di 200 milioni di euro» sottolinea Niccolò De Carlo, ceo e co-fondatore di Sensoworks (www.sensoworks.com), la startup italiana specializzata in monitoraggio infrastrutturale supportata da piattaforme multilivello.
Nel 2020, l’emergenza sanitaria ha poi accelerato il passaggio verso l’IA: il 60% delle grandi aziende adottato un approccio almeno esplorativo. E così l’IA è decollata anche da noi, con un fatturato che si chiuderà nel 2020 a 240 milioni di euro (+20% rispetto al 2019), di cui l’80% commissionato a livello nazionale ed il 20% di export.
Dalle sveglie che suonano prima in caso di traffico alle scarpe che trasmettono tempi e velocità per gareggiare con altri sportivi dall’altra parte del globo, passando per i robot collegati ai veicoli e per i sistemi di agricoltura remota, fino ad arrivare all’ambito medico-sanitario ed al monitoraggio delle infrastrutture: questa è l’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale nel 2020.
Insomma dalle «Smart City» si arriva oggi alle «Smart Infrastructure». In ambito infrastrutturale si tratta di applicare una strategia che sfrutta la manutenzione basata sull’analisi predittiva per ricercare ed individuare anomalie ed evitare così che si verifichino eventi indesiderati. In termini più concreti si implementano strumenti che consentono un monitoraggio dinamico delle infrastrutture —ad esempio di un ponte— e di raccogliere in tempo reale «big data» che l’IA trasforma in mattoni di base per i processi decisionali.
«Con i "big data" l’IA è in grado di sviluppare modelli previsionali e di valutare —attraverso tecniche di inferenza causale— l’impatto delle azioni di risposta ottimale, grazie ad essa noi di Sensoworks siamo in grado di sviluppare modelli previsionali per identificare a livello infrastrutturale aree di rischio elevato e pianificare relativi interventi per prevenire un evento infrastrutturale prima che accada» spiega Niccolò De Carlo.
«La manutenzione predittiva utilizza queste informazioni per prevedere eventuali interventi e sviluppare soluzioni mirate che non solo portano il rischio di un evento indesiderato ad un valore virtualmente pari a zero, ma consentono anche di diminuire notevolmente i tempi di intervento e di ridurre i costi di manutenzione» conclude il ceo di Sensoworks.